CONGRESSO “LE COMORBILITA’ DELLO SPETTRO DEPRESSIVO” – 20 DICEMBRE

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Il 20 dicembre 2018 presso la sala convegni dell’Ospedale Maria Luigia a Monticelli Terme si terrà il congresso dal titolo “Le comorbilità dello spettro depressivo. Psicopatologia, clinica e trattamenti farmacologici”. L’incontro sarà il momento per riflettere sulle problematiche depressive in comorbilità con altri disturbi psichiatrici. A presentarci il congresso il dott. Alberto De Ferri, già primario di unità operativa e oggi responsabile del servizio di formazione dell’Ospedale Maria Luigia.

Dott. De Ferri, sono diversi anni che ormai si parla di “emergenza depressione”. E’ un fenomeno così allarmante?

Assolutamente si. Le patologie depressive sono molto diffuse e, nonostante questo, non sono così semplici da diagnosticare e curare per la frequenza sempre maggiore di comorbilità con altre patologie, sia di natura psichiatrica che di natura internistica. I disturbi depressivi si presentano in molteplici forme ed espressioni sintomatologiche e comportamentali che inducono a porre attenzione alle diagnosi differenziali e che possono mutare le prospettive terapeutiche e prognostiche.

Un recente rapporto di Eurostat ha diffuso i dati relativi ad uno studio sulla “auto percezione” dei sintomi depressivi, evidenziando una prevalenza relativamente bassa della depressione cronica tra i giovani (rispetto alla maggior parte delle altre malattie) ed una maggiore prevalenza per le persone di età compresa tra 45-64 anni. In Italia la percentuale di incidenza è del 5,5 % suddivisa in un 3,8 per la popolazione maschile e 7,1 per la femminile. Il maggiore rilievo si riscontra nella popolazione che vive in città: il 7,8% rispetto a  chi vive nelle periferie (7,1%) e nelle zone rurali (6,2%).

Si sente parlare spesso più che di “depressione” al singolare di “depressioni” al plurale. Si intende che ci sono diverse tipologie di depressione?

Sì, esistono diversi quadri sindromici che rientrano all’interno dello spettro depressivo. Nel novero dei disturbi depressivi comprendiamo sia gli episodi singoli che gli episodi ricorrenti. Tipicamente il paziente affetto da depressione soffre di abbassamento dell’umore, riduzione di energia e riduzione delle attività quotidiana. Non solo; si assiste ad una riduzione della capacità del soggetto di provare piacere ed interesse, la concentrazione si riduce e la astenia marcata (sensazione di profonda stanchezza, ndr) compare dopo lo sforzo minimo. Inoltre il sonno è quasi sempre disturbato, l’appetito diminuito, l’autostima e la fiducia in sé stessi sono quasi sempre ridotte e sono spesso presenti idee di colpa o inutilità.

Ad oggi esiste una vasta disponibilità di farmaci ad azione antidepressiva, basati su diversi meccanismi d’azione ed indirizzati a diversi sintomi target: ansia, panico, depressione, ideazione suicidaria, pensieri ossessivi. Ma nonostante questi farmaci la depressione rimane una patologia preoccupante per la progressione dell’incidenza. Lo scorso anno infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità certificava l’aumento del 20% negli ultimi 10 anni dell’incidenza delle patologie correlate alla “depressione” prevedendo già che nel 2020 avrebbero rappresentato la seconda causa di invalidità per malattia nel mondo.

Il congresso promosso dall’Ospedale Maria Luigia è centrato su depressione e comorbilità. Quali sono le comorbilità più diffuse?

L’OMS ha identificato forti legami tra depressione e molti altri disturbi non trasmissibili ed altre forme di malattia. La depressione aumenta ad esempio il rischio di disturbi da uso di sostanze, le malattie cardiovascolari e il diabete. Ma è pur vero anche il contrario: le persone che soffrono di queste patologie hanno un rischio maggiore di incorrere in episodi depressivi. Si registra infatti un aumentato uso di antidepressivi che vengono prescritti oltre che da psichiatri anche da altri specialisti e dai medici di base.

In una recente dichiarazione la Società Italiana di Psichiatria, segnalava che “La metà di tutte le malattie mentali inizia all’età di 14 anni, ma nella maggior parte dei casi non viene rilevata, o viene sottovalutata, e quindi non viene trattata. In termini di importanza, la malattia mentale più diffusa tra gli adolescenti è la depressione”. Queste dichiarazioni ci aiutano a capire quanto sia pervasivo il disturbo depressivo. E quanto possa essere sottostimato nei giovani. Va ricordato inoltre che il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani di 15-29 anni.

Dati questi ci fanno supporre un’incidenza realistica di forme depressive o ansiose significative in questa fascia d’età di circa il 10%. In questi giovani si evidenzia spesso una situazione di difficoltà emotiva destabilizzante e forse prodromica al fenomeno dell’uso di alcol e droghe illecite tra gli adolescenti, un problema cosi importante che in molti Paesi del mondo è considerato una emergenza nazionale.

Come mai i disturbi depressivi sono in crescita? Quali sono le categorie più colpite?

Citando il Presidente della SIP, (prof. Carpiniello – Cagliari, ndr) il percorso verso la salute psichica andrebbe ripensato come un “processo che si sviluppa tra sollecitazioni ambientali che possono comportare effetti più o meno evidenti, sia in relazione alla loro natura e intensità sia in relazione al periodo durante il quale si verificano”.

Siamo infatti di fronte ad una società che cambia molto velocemente. Questi cambiamenti e adattamenti non facili possono penalizzare i soggetti con una maggiore vulnerabilità slatentizzando disturbi depressivi. Dobbiamo mantenere alta l’attenzione sulle dinamiche ambientali, sociali e culturali che possono favorire la comparsa di certi disturbi.

Aumento dei disturbi psichiatrici

Assistiamo oggi all’incremento documentato di uso ed abuso di alcol, cannabis e sostanze psicostimolanti. Questi fenomeni sono interpretabili come un tentativo di automedicazione incontrollata che diventa incontrollabile ” Le sostanze d’abuso – avverte Carpiniello – sono dei veri e propri detonatori rispetto ai disturbi mentali: l’esordio sempre più precoce del disturbo bipolare, che nel 40% dei casi oggi si colloca fra il 15 e i 19 anni, è in parte correlata all’uso di psicostimolanti…”

Anoressia nervosa e gli altri disturbi alimentari sono malattie devastanti che colpiscono i nostri ragazzi in età sempre più giovane. Anch’essi spesso sono sottesi da un malessere soggettivo che porta con sé e sviluppa modalità d’impronta depressiva per i quali la sola riabilitazione nutrizionale non è sufficiente. Va infatti svolta all’interno di un trattamento multidisciplinare integrato, che preveda l’associazione del trattamento psichiatrico/psicoterapeutico.

Un’attenzione particolare deve infine essere rivolta agli anziani che, oltre alla patologia depressiva, spesso da distinguere dalla più semplice diagnosi di declino cognitivo, convivono con le patologie internistiche tipiche dell’età senile. Spesso infatti pazienti anziani con depressione possono mostrare malattie come l’ipertensione, l’osteoporosi, il diabete o la cardiopatia ischemica ed in tale contesto debbono essere considerati i rischi della politerapia collegabili all’interferenza tra due o più farmaci (effetto di interazione farmaco-farmaco) che possono alterare la loro efficacia. Inoltre, specie per quei pazienti che hanno difficoltà di memoria, è elevato il rischio di errori di somministrazione della terapia.

Si consideri infatti che, da un’indagine condotta in Italia, l’11% degli ultra 65enni prende 10 o più farmaci, circa il 50% assume tra 5 e 9 farmaci (farmaci diversi e/o somministrazioni ripetute dello stesso durante lo stesso giorno).

Cosa è possibile fare per arginare questo aumento dei disturbi depressivi e affrontare una situazione così complessa?

E’ importante fare formazione ed informazione, non solo per i pazienti, ma anche per gli addetti ai lavori che, dal confronto con altre realtà, dal confronto con altri modi di affrontare problemi simili e  di valutare aspetti diversi dello stesso argomento, possono trarre stimoli conoscitivi e la possibilità di aprirsi ad esperienze e conoscenze diverse dalle proprie abituali modalità operative. Questo affinchè l’attenzione al problema “depressione” non sia statica ma dinamicamente progredisca.

Il congresso “Le comorbilità dello spettro depressivo. Psicopatologia, clinica e trattamenti farmacologici” è aperto ai soli medici-chirurghi iscritti all’ordine. Il congresso rilascerà crediti ECM solamente a coloro che avranno completato l’iter di iscrizione on-line.

Per maggiori informazioni è possibile scrivere all’indirizzo segreteriaorganizzativa@ospedalemarialuigia.it

Per iscriversi al congresso è necessario completare la registrazione on line a questo indirizzo