DISINTOSSICAZIONE DA COCAINA

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La cocaina è una sostanza stupefacente il cui uso e abuso si sta sempre più diffondendo nella popolazione generale. La cocaina è infatti lo stimolante illecito più consumato in Europa. Secondo l’European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction, in Europa cresce il consumo di cocaina, anche tra i giovani e giovanissimi, e cresce la domanda di percorsi di disintossicazione e di cura. In questo articolo parliamo della cura del paziente tossicodipendente e i percorsi di disintossicazione da cocaina.

Abuso di cocaina

La cocaina, seconda solo alla cannabis nella classifica delle droghe illecite più utilizzate in Europa, sta vivendo una fase critica di crescita del suo consumo. I dati del European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction (EMCDDA) evidenziano un quadro preoccupante. Nel 2021, gli stati membri dell’UE hanno sequestrato un record di 303 tonnellate di cocaina, con particolare concentrazione in Belgio, Paesi Bassi e Spagna. Questo incremento nei sequestri è parallelo ad un aumento della purezza della cocaina a livello di vendita al dettaglio, a dimostrazione di un mercato in espansione e sempre più sofisticato.

L’uso crescente di cocaina non è solo una questione di legge, ma anche un problema sanitario di vasta portata. Le statistiche mostrano un aumento nelle richieste di trattamento da parte dei consumatori di cocaina, a testimonianza di una problematica che va ben oltre il semplice uso ricreativo.

Abuso di cocaina, un problema emergente

La cocaina è la seconda droga illecita più consumata in Europa, con una prevalenza e tendenze che variano notevolmente tra i paesi. Circa il 4,8% della popolazione adulta ha usato la cocaina almeno una volta nella vita.

La cocaina è disponibile principalmente in due forme: cocaina cloridrato, un sale spesso definito ‘cocaina in polvere’ che può essere sniffata, ingerita o iniettata, e “crack” di cocaina, che viene trasformato in una forma di base libera utilizzando cloridrato di cocaina come materia prima, che può essere fumato, ingerito o iniettato.

L’abuso di cocaina è da tempo associato a gravi condizioni socio-economiche avverse e gravi problemi di salute psicologica e fisica, ad esempio danni respiratori o la trasmissione dell’epatite C e altre malattie trasmesse dal sangue e aumento del rischio di uso di polidroghe.

Abusatori che si sottopongono ad un trattamento

Tra coloro che decidono di sottoporsi ad un trattamento per abuso di cocaina c’è una significativa differenza di genere. L’85% dei soggetti che chiedono aiuto a centri specializzati sono uomini mentre il restante 15% sono donne.

In generale, tra coloro che chiedono aiuto, l’età media di inizio dell’abuso di cocaina è attorno ai 23 anni. Mentre l’età media a cui si cerca attivamente una prima forma di aiuto professionale sono i 32 anni.

I dati epidemiologici indicano che l’uso di crack è diventato sempre più diffuso nelle Americhe a partire dagli anni ’90. In Francia, uno studio del 2017 ha stimato la prevalenza dell’uso ad alto rischio di crack allo 0,07% della popolazione. Nelle tre città olandesi più grandi (Amsterdam, Rotterdam e L’Aia) lo 0,5% della popolazione è dipendente dal crack.

La conclusione dell’European Drugs Report del 2022 è preoccupante:

La cocaina svolge ora un ruolo più significativo nei problemi di salute legati alla droga in Europa – European Drugs Report 2022

Un problema sottostimato

Nononstante i dati allarmanti, l’abuso di cocaina è spesso un problema sottostimato. Il consumatore di cocaina ha scarsa consapevolezza di avere un problema perché non si percepisce come tossicodipendente.

L’immagine di sé è distante infatti dall’ideale del “tossico da strada”. E in effetti lo è. Rispetto ad un eroinomane, il consumatore di cocaina tende infatti ad essere socialmente e lavorativamente più conservato.

Prime fasi, dall’abuso alla dipendenza

Questo significa che, soprattutto nelle prime fasi di abuso da cocaina, la persona funziona:

  • il lavoro è conservato,
  • le relazioni si mantengono più o meno stabili,
  • lo status sociale non viene penalizzato.
  • Non viene intaccata l’immagine di sé e
  • il consumo viene visto come qualcosa di controllabile.

Ed è soprattutto questa idea di controllabilità che diventa pericolosa. Infatti, col tempo, dall’abuso si passa alla dipendenza. E quando questa si struttura tutte le aree di vita del paziente vengono intaccate, però ce ne si rende conto solo quando ormai è troppo tardi.

Come si sviluppa una dipendenza da cocaina

Ma come si sviluppa una dipendenza da cocaina?

Non è molto diverso da come si sviluppa la più nota dipendenza da nicotina, tuttavia è assai più pericolosa.

Di solito il primo contatto avviene in contesti ricreativi: aperitivi, feste, discoteche, serate con gruppi di amici. All’inizio ci si avvicina con un timore tale da mantenere la frequenza saltuaria. Si può iniziare a usare cocaina nel weekend, o in occasioni speciali.

La maggior parte degli abusatori di cocaina, soprattutto all’inizio della dipendenza, la assume tramite inalazione. Con il passare del tempo però può cambiare la modalità di assunzione; la cocaina può infatti essere fumata nella sua forma basata (crack) oppure assunta per via endovenosa con effetti psicotropi aumentati.

Effetti della cocaina

Tra i più comuni effetti della cocaina troviamo:

  • Euforia
  • Sensazione di forza e potenza
  • Aumentata sensazione di piacere
  • Riduzione delle sensazioni di fatica e fame
  • Disinibizione e perdita del controllo

Possono inoltre manifestarsi sintomi come paranoia, allucinazioni, perdita di controllo degli impulsi, comportamento stereotipato e anedonia.

Sviluppo della dipendenza da cocaina: l’illusione del controllo

Col passare del tempo cresce la familiarità con la sostanza, le difese si abbassano e l’assunzione di cocaina diventa sempre più regolare. Questa crescente sensazione di familiarità alimenta la convinzione di non fare niente di così pericoloso e di poter controllare l’abuso.

Quando ci si accorge che è diventata un chiodo fisso è tardi perché la dipendenza è già presente.

Perdita del funzionamento socio relazionale

A livello sociale gradualmente vengono mantenute solo le relazioni incentrate sull’abuso di cocaina. Tutto il resto perde di importanza (famiglia, amici, sport e passioni) e la giornata intera ruota attorno alla ricerca e al consumo della sostanza.

Il lavoro passa in secondo piano, spesso al punto di perderlo. Per acquistare la sostanza si investono sempre più capitali. Qualcuno può dar fondo al patrimonio familiare, qualcun altro, per mancanza di un introito economico, può ricorrere ad atti criminosi con conseguenze penali.

Prime richieste d’aiuto

Non è raro che in carcere o nel contesto di una pena alternativa il tossicodipendente entri in contatto per la prima volta con i servizi sanitari e inizi un percorso di disintossicazione.

In altri casi, dove preesistono rapporti affettivi solidi, il confronto con amici e familiari può essere d’aiuto a prevenire un simile declino spingendo il paziente ad una richiesta più precoce. Questa però non sarà mai efficace se prima il paziente stesso non sente di doversi far aiutare.

I danni della cocaina al cervello

I danni della cocaina sono molteplici e si osservano soprattutto nel medio lungo periodo.

Sistema di reward

A livello cerebrale uno dei sistemi cerebrali maggiormente colpiti e danneggiati dall’uso di cocaina è il reward system. Il reward system è un gruppo di strutture cerebrali responsabili, tra gli altri, dell’elaborazione di emozioni a valenza positiva correlate alla gratificazione e piacere.

Consente di provare piacere quando facciamo qualcosa di utile o di gratificante per noi stessi o per gli altri. Oltre a consentire quello che è chiamato “apprendimento associativo”, ossia quello di associare un comportamento ad una ricompensa.

L’utilizzo cronico di cocaina danneggia questi sistemi, il soggetto gradualmente non riesce più a trovare piacere e soddisfazione in nulla tranne che nell’utilizzo della sostanza. Che diventa l’unico piacere ricercato.

E, con il passare del tempo, è costretto ad aumentare le dosi della sostanza per poter provare le stesse sensazioni” E’ stato infatti osservato sperimentalmente che l’uso cronico di cocaina porta ad una riduzione della concentrazione sinaptica della dopamina e allo sviluppo di ipersensibilità dei recettori post-sinaptici in questi circuiti neurali.

I danni della cocaina sull’organismo

Ma i danni della cocaina non si esauriscono qui. La cocaina infatti danneggia numerosi organi e apparati e questa azione è dovuta principalmente all’azione inibente la ricaptazione di altri neurotrasmettitori come la noradrenalina e la serotonina.

L’abuso di cocaina è collegato infatti a numerose problematiche mediche, di cui spesso gli stessi pazienti sono completamente ignari. La cocaina produce danni in particolare al cuore e al cervello.

I principali disturbi correlati all’uso cronico di cocaina sono:

  • Cardiopatia ischemica
  • Infarto del miocardio
  • Aritmie
  • Endocardite, Miocardite
  • Ipertensione arteriosa
  • Edema polmonare
  • Dissecazione aortica
  • Flebiti e tromboflebiti
  • Ictus
  • Atrofia Cerebrale
  • Encefalopatia Maligna
  • Stato epilettico
  • Vasculiti
  • Convulsioni
  • Marcata incontinenza

A questi disturbi vanno inoltre aggiunte tutte le problematiche di natura infettiva prevalentemente correlate alle modalità di assunzione della sostanza.

Il percorso di disintossicazione da cocaina

Il primo passo per iniziare un percorso di disintossicazione e di riabilitazione è riconoscere di avere un problema e chiedere aiuto. “Chiedere aiuto è fondamentale! Spesso le soluzioni “fai-da-te” non funzionano, è necessario un intervento specialistico.

La scelta se effettuare un percorso di disintossicazione a livello ambulatoriale oppure tramite un ricovero in una struttura ospedaliera specializzata è legata ad una serie di fattori tra cui le condizioni del paziente, il contesto in cui vive e il grado di dipendenza.

Ci sono pazienti infatti che sono in grado, magari grazie al supporto di familiari, di effettuare un percorso di disintossicazione a domicilio, seguiti ambulatorialmente da uno specialista.

Ma non per tutti è così semplice. Anzi, per molti pazienti che vediamo, i tentativi “di smettere a casa” sono stati molti e fallimentari. E’ vero infatti che l’astinenza da cocaina non presenta tutte quelle complicanze fisiche tipiche dell’astinenza da eroina o da alcol. Eppure la dipendenza psicologica può essere altrettanto forte.

Disintossicazione da cocaina in ospedale o cliniche specializzate

Il percorso di disintossicazione in ospedale viene consigliato nei casi in cui si sia perso il controllo nell’utilizzo della cocaina o quando i livelli di craving (il desiderio compulsivo della sostanza, ndr) siano tali da rendere poco efficace qualsiasi intervento ambulatoriale.

Il ricovero in un reparto specializzato per la disintossicazione da sostanze stupefacenti in alcuni casi risulta non solo consigliato, ma fondamentale. Uscire dal proprio contesto di vita quotidiano ed entrare in una struttura chiusa, che protegga il paziente dalla possibilità di avere accesso alla sostanza, è spesso necessario per uscire dal circolo vizioso.

Vantaggi della disintossicazione in ospedale

Effettuare un percorso di disintossicazione da cocaina in ospedale ha una serie di vantaggi.

  1. Il primo è la quotidiana presenza dei medici in reparto e il monitoraggio sulle 24 ore da parte degli operatori; questo consente di valutare e osservare il paziente nella sua complessità. Possono emergere aspetti o problematiche non osservabili in un setting ambulatoriale e questo favorisce, sia da un punto di vista diagnostico che terapeutico, una visione più approfondita.
  2. Un secondo aspetto riguarda il monitoraggio degli aspetti medico-internistici. Ai pazienti ricoverati vengono somministrati esami di routine e possono essere approfondite eventuali problematiche internistiche correlate all’abuso di cocaina. Inoltre vengono utilizzati test psicodiagnostici per approfondire aspetti personologici e psichiatrici in comorbilità.
  3. Inoltre in ospedale è più semplice gestire le fasi più pesanti dell’intossicazione e dell’astinenza. L’intossicazione acuta da cocaina può indurre stati di agitazione e paranoia, mentre, quando il paziente inizia la fase di disintossicazione, la cocaina cala nel sangue e inizia una fase dominata da irrequietezza psichica e motoria che si manifesta con: ansia, aggressività, insonnia, sbalzi dell’umore, desiderio feroce di consumare la sostanza (craving)

Grazie alla terapia farmacologica e attraverso il lavoro degli operatori è possibile aiutare il paziente a gestire questi sintomi psichici tipici della fase di disintossicazione.”

Ricovero per disintossicazione da cocaina

Generalmente il ricovero per disintossicazione da cocaina dura quattro settimane. All’ingresso del paziente in reparto vengono predisposte le visite e gli esami necessari a valutare il suo stato di salute. Inoltre, in base alle sue condizioni psichiche, viene impostata, rimodulata o controllata la terapia psicofarmacologica.

Il periodo necessario per la disintossicazione da cocaina può durare da una a due settimane. Generalmente sono questi i tempi medi che servono all’organismo per ripulirsi dalla sostanza stupefacente a seconda dell’entità dell’abuso. Ma la sola disintossicazione non basta, è necessario iniziare sin da subito un percorso di riabilitazione.

Cura e riabilitazione per dipendenza da cocaina

Il percorso di ricovero comprende infatti, oltre alla fase di disintossicazione, anche un percorso di riabilitazione. La cura prevede la partecipazione dei pazienti a interventi terapeutici e riabilitativi sia individuali che di gruppo, che si dispiegano nell’arco delle quattro settimane.

Durante le attività terapeutiche è necessario che il paziente diventi sempre più consapevole della propria ambivalenza verso la sostanza. Quando abbiamo sviluppato una dipendenza infatti, anche se una parte di noi vuole smettere, un’altra parte più profonda e meno consapevole non vuole ed è ancora saldamente legata alla sostanza”.

Accettare e gestire l’ambivalenza

Accorgersi di questa ambivalenza, di questo conflitto interiore, vederla in se stessi e negli altri è un momento importante. É possibile riassumere questo in una metafora, la nostra parte tossica è come una bestia legata a noi da un infrangibile filo rosso. Una bestia che in passato ha preso completamente il sopravvento e ha distrutto la nostra vita e la vita delle persone che abbiamo intorno.

Forse ora la bestia si è acquietata, magari siamo stati bravi e le abbiamo tolto spazio. Non si fa più sentire. Eppure è lì. E non dobbiamo dimenticarcene. Perché se le lasciamo un minimo di spazio, se ci illudiamo di avere già vinto la battaglia e la sottovalutiamo ecco che allora quella bestia tornerà fuori e riprenderà il controllo della nostra vita.

Proseguire il trattamento a livello ambulatoriale

È quindi chiaro come la cura della dipendenza da cocaina non possa esaurirsi nel semplice ricovero. E’ necessario un lavoro sulla prevenzione delle ricadute e di sostegno al cambiamento.

Questo è un lavoro che può essere svolto a livello ambulatoriale, ma che richiede tempi molto più lunghi. Si rende necessario un aiuto professionale per sviluppare strategie nuove di gestione degli stati emotivi negativi, al quale può essere affiancato il ricorso a gruppi di autoaiuto come Narcotici Anonimi o altre forme di terapia di gruppo che sono molto utili nei percorsi di riabilitazione.

Infatti, se per anni le sensazioni spiacevoli come noia, senso di vuoto, insoddisfazione, dolore o tristezza sono state anestetizzate ricorrendo alla cocaina, oggi il paziente è chiamato a fare un lavoro su se stesso. É la sua lotta per essere davvero libero, nella quale, un paziente con dipendenza da cocaina, non si può permettere di rifiutare alcun aiuto”.

Approfondimenti

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