COME RICONOSCERE ED AIUTARE UN ALCOLISTA

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Riconoscere un alcolista non è sempre semplice. Infatti numerosi sono i pazienti che si accorgono di avere una dipendenza da alcol in modo quasi casuale. Magari per un breve ricovero in ospedale o per una situazione che gli impedisce di poter bere, iniziano a sviluppare sintomi astinenziali anche gravi. Per questo l’alcolismo spesso si instaura in modo lento e subdolo. E chi ne è affetto, ossia l’alcolista, può accorgersi di avere un grave problema di dipendenza anche dopo molto tempo.

Per approfondire il tema dell’alcolismo intervistiamo la dott.ssa Paola Bizzi, psichiatra e neurologa, nonchè responsabile medico del percorso di riabilitazione alcologica dell’Ospedale Maria Luigia.

Cos’è l’alcolismo

Prima di tutto dobbiamo chiarire che l’alcolismo non è una cattiva abitudine, non è un vizio, ma una malattia vera e propria, anzi è purtroppo una delle principali malattie sociali dell’Occidente. Non solo, i dati ci dicono inoltre che l’alcol è la sostanza psicoattiva più utilizzata al mondo! Ovviamente non tutti i bevitori sono alcolisti, anche se spesso molti alcolisti non sanno nemmeno di esserlo. Per questo distinguiamo bevitori sociali (che quindi non hanno un problema di dipendenza con l’alcol) e alcolisti.

Chi abusa di alcol mette a serio repentaglio la salute e la sua stessa vita. Negli ultimi 50 anni è cresciuto l’interesse per i problemi alcol correlati. Infatti, in alcuni paesi occidentali, i disturbi legati all’alcol rappresentano il terzo problema di rilevanza sociale e sanitaria. Nei paesi industrializzati ad esempio, dove l’uso delle sostanze alcoliche è molto elevato, la mortalità alcol correlata si trova al terzo posto tra le cause di morte, dopo le malattie cardiovascolari e i tumori. L’alcolismo è ubiquitario e vengono colpite, in modo trasversale, tutte le classi sociali. Sicuramente la maggior incidenza del disturbo si riscontra nella popolazione maschile anche se, negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un preoccupante incremento dell’alcolismo femminile.

Alcolismo giovanile

Purtroppo negli ultimi anni si è presentata alla nostra osservazione una nuova emergenza rappresentata dal consumo crescente di sostanze alcoliche nella popolazione giovanile, nell’età compresa fra i 15 e i 17 anni, con un incremento del consumo che riguarda tutte le sostanze alcoliche, in particolare della birra. Ma ci sono anche nuove forme di assunzione dell’alcol che sono preoccupanti. Recentemente si sta diffondendo, soprattutto tra i giovanissimi, il consumo di bevande gassate alcol addizionate, chiamate ‘alcol pops’. L’assunzione di sostanze alcoliche si concentra nelle uscite a scopo ricreativo, con modalità del binge drinking : i ragazzi assumono grandi quantità di alcolici in singole occasioni, tanto da raggiungere lo stato di ubriachezza.

L’intossicazione acuta di alcol nei giovani

Nei giovani l’intossicazione acuta di alcol avviene in modo più veloce per una serie di motivi: la minore esperienza a riconoscere gli effetti dell’alcol porta i giovani ad intossicarsi molto più velocemente ma non solo, la ridotta massa corporea di un giovane e un sistema metabolico per l’alcol ancora ‘immaturo’ possono provare danni ingenti. L’uso in età precoce di alcol (detto in letteratura “early onset alcoholism”) è considerato come un fattore favorente lo sviluppo di gravi quadri psicopatologici, favorire anomalie comportamentali e deficit dello sviluppo normale del giovane. Può inoltre rappresentare il denominatore comune nei quadri di abuso di altre sostanze favorendo quindi una storia di poliabuso di sostanze stupefacenti nel futuro.

Chi è l’alcolista

L’alcolista, secondo una definizione di Foquet, è un individuo che ha perso la libertà di astenersi dal bere, la distinzione tra un bevitore moderato e un alcolista sta proprio in questa frase. Mentre un bevitore moderato può rimanere astinente senza grosse difficoltà, un alcolista non riesce a stare bene se non consuma alcol quotidianamente. Arrivati a questo punto non è più possibile tornare indietro. Un alcolista non potrà mai più tornare a consumare alcol in modo adeguato. L’unica possibilità è l’astensione totale dall’alcol. Nei nostri programmi di riabilitazione insisto molto su questo aspetto coi pazienti perché è centrale. Un paziente alcolista deve accettare che, se vuole tornare a vivere, deve rinunciare completamente al consumo di qualsiasi sostanza alcolica.

I danni dell’alcolismo

I danni dell’alcolismo sono enormi. Il paziente alcolista ha grandi problemi legati alla vita socio-relazionale. L’alcolista danneggia gravemente la sua vita lavorativa e anche relazionale. La sua patologia arriva ad interessare tutto il contesto famigliare e quindi tutta la famiglia ne soffre. Da un punto di vista organico i principali danni sono ovviamente legati all’utilizzo prolungato dell’alcol. Nel corso del tempo il quadro si aggrava progressivamente e in modo irreversibile: i danni organici si possono manifestare a carico del fegato, del pancreas, del tubo digerente, ma ci possono essere disturbi anche a carico del sistema nervoso centrale e quello periferico. Da un punto di vista cognitivo si assiste ad un calo delle performance, in particolare con disturbi dell’attenzione e della memoria a breve termine; il danno a livello cerebrale può essere tale da favorire lo sviluppo di una vera e propria demenza alcolica.

Per approfondire i danni legati all’alcolismo puoi leggere il seguente articolo: “Alcolismo. Cause, sintomi e danni.

Come aiutare un alcolista

Come aiutare un alcolista? Prima di tutto è importante non passare dall’essere un bevitore sociale ad un abusatore. Per questo il primo passaggio è sempre la prevenzione. Ricordo che, una volta sviluppato il disturbo, non è più possibile tornare ad una situazione precedente. Chi diventa alcolista lo rimane per sempre. E dovrà rimanere completamente astinente dall’alcol a vita. Per questo è importante aiutare i giovani a capire quelli che possono essere i danni di un utilizzo esagerato di alcol, per evitare che, sin da giovani, sviluppino stili di vita che rischino di danneggiare il loro sviluppo fisico e psicologico.

Il secondo consiglio che posso dare riguarda coloro che vogliono aiutare un alcolista, magari un familiare o un amico. Anche in questo caso è importante agire il prima possibile perché, più passa il tempo, più i danni fisici e psicologici dovuto all’abuso di alcol diventano irreversibili. Il principale aiuto da dare ad un alcolista è quello di aiutarlo a comprendere che ha un problema. Solo riconoscendo di avere un problema di abuso di alcol allora è possibile intervenire. Si può aiutare l’alcolista facendolo riflettere sulle conseguenze del suo comportamento. Ma sempre in modo accogliente. Essere eccessivamente giudicanti o giocare sul senso di colpa può avere effetti opposti, portando l’alcolista a difendersi e a rifiutare qualsiasi tipo di aiuto.

Se invece riusciamo a mostrarci aperti, non giudicanti e disponibili a comprendere (pur non giustificando i comportamenti di abuso) allora possiamo più efficacemente aiutare l’alcolista a prendere in considerazione l’idea di un trattamento. A quel punto si può prendere appuntamento con un medico, fare una visita con un medico specialista intervenendo così il prima possibile.

E’ possibile consultare il programma di riabilitazione del reparto di alcologia diretto dalla dott.ssa Bizzi seguendo questo link (Riabilitazione alcologica)

Oppure guardare il video di presentazione della Riabilitazione Alcologica all’Ospedale Maria Luigia

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