Il disturbo da stress acuto è stato introdotto nel DSM-IV per descrivere i sintomi del disturbo traumatico da stress che si manifestano nel primo mese dopo l’evento traumatico. I sintomi psicologici collegati al disturbo da stress possono iniziare nei momenti successivi all’evento traumatico o presentarsi più avanti nel corso del tempo. La presenza di disturbi trauma-correlati che si presentano dal 3° al 30° giorno dopo l’evento traumatico definiscono il disturbo acuto da stress. Dopo il 30° è invece possibile fare diagnosi di disturbo post traumatico da stress. I sintomi del disturbo acuto da stress possono essere diversi e non presentarsi tutti nello stesso soggetto, in generale sono comunque frequenti uno stato generale di ansia costante, ricordi intrusivi dell’evento traumatico, forte irritabilità e disturbi del sonno.
Il disturbo da stress acuto fa parte dei disturbi trauma-stress correlati e si manifesta nei giorni successivi ad un evento traumatico. Il disturbo è stato ufficialmente inserito all’interno del DSM-IV nel 1994 e fa parte dei disturbi stress-trauma correlati (Bryant, 2018). Negli ultimi anni molti studi si sono concentrati si disturbi stress correlati, andando ad analizzare gli effetti acuti e cronici di condizioni di stress. In generale sono quindi state identificate quattro tipologie di sviluppo possibili (ibidem):
Queste differenze evidenziano come le persone rispondano in modo diverso ad eventi traumatici. Lo sviluppare un disturbo acuto da stress non predice quindi lo sviluppo di un PTSD e viceversa.
Convenzionalmente sono considerati come “traumi” eventi come:
Anche eventi meno catastrofici o pericolosi possono determinare disturbi da stress. Anche se generalmente eventi stressanti non intensi ma ripetuti possono portare ad un disturbo dell’adattamento, non è infrequente che questi disagi si manifestino con sintomi caratteristici del PTSD o del disturbo acuto da stress
Esistono relativamente pochi dati rispetto all’incidenza del disturbo acuto da stress. Infatti gli studi epidemiologici in ambito psichiatrico tendono a concentrarsi principalmente su disturbi cronici (Bryant, 2017) mentre il disturbo da stress acuto non lo è. Alcuni studi hanno comunque evidenziato la presenza di questo disturbo in soggetti che hanno recentemente subito eventi traumatico come incidenti automobilistici (dal 13 al 21%), aggressioni (19%), violenza sessuale (37%) e lesioni tramatiche lievi (14%) (Harvey et al., 1998; Brewin CR et al., 1999; Nilsson et al., 2015).
I sintomi del disturbo da stress acuto sono diversi ed è possibile categorizzarli all’interno di 5 diversi sottogruppi:
Uno dei sintomi del disturbo acuto da stress sono i sintomi intrusivi, ossia ricorrenti, involontari e intrusivi ricordi dell’evento traumatico. Questi ricordi possono manifestarsi anche come incubi notturni che ricordano l’evento traumatico. Possono manifestarsi reazioni dissociative (come flashback) durante i quali il soggetto è come se stesse rivivendo l’evento traumatico. Possono inoltre comparire reazioni emotive esagerate e forte agitazione psicomotoria di fronte a stimoli interni o esterni che ricordano l’evento traumatico.
Il tono dell’umore in pazienti con disturbo acuto da stress è frequentemente depresso. Il paziente può apparire apatico, abulico o disforico (con la tendenza quindi a innervosirsi molto facilmente). Se sono presenti sintomi depressivi il paziente può lamentare una perdita di piacere e interesse verso tutte le attività quotidiane, quindi anche quelle piacevoli.
Sintomi caratteristici dei disturbi da stress acuto sono i sintomi dissociativi. Molto frequenti sono le sensazioni di “numbing” (sensazioni di stordimento o ottundimento), sensazioni di ridotta consapevolezza corporea o alterazioni nella percezione soggettiva del tempo. Il soggetto può inoltre avere difficoltà a ricordare aspetti importanti dell’evento traumatico e faticare a darne una descrizione temporalmente ordinata e coerente.
I sintomi da evitamento riguardano tutti quei comportamenti volti all’evitamento esperienziale che il paziente mette in atto per evitare il ricordo dell’evento traumatico. Possono essere evitati luoghi o persone che ricordano l’evento traumatico, possono inoltre essere messe in atto azioni per evitare che pensieri ed emozioni collegate al trauma riaffiorino (ad es. tenersi sempre impegnato, abusare di alcol o altre sostanze etc).
Tra queste strategie di evitamento troviamo inoltre il non voler parlare dell’episodio traumatico. Aspetto questo che risulta prioritario da affrontare nel percorso di psicoterapia.
Nei soggetti con disturbo da stress acuto è frequente osservare uno stato di costante attivazione fisiologica che si manifesta con uno stato di ansia costante, disturbi del sonno, ipervigilanza e problemi di concentrazione. E’ spesso presente un costante stato di irritabilità che porta a frequenti scatti di rabbia immotivata.
Tra gli elementi che possono favorire lo sviluppo di un disturbo da stress acuto troviamo, oltre all’aver subito un evento traumatico, una serie di fattori di rischio:
La cura per il disturbo da stress acuto è sovrapponibile a quella per il disturbo da stress post-traumatico. A seconda dei casi è possibile optare per un trattamento farmacologico o psicoterapico o entrambi. Per questo è sempre importante una prima valutazione medico-psichiatrica per valutare l’eventuale terapia farmacologica e la più indicata forma di psicoterapia.
La terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma è uno dei trattamenti di comprovata efficacia che vengono suggeriti sia per il disturbo da stress acuto che per il disturbo post-traumatico da stress (Kliem et al., 2013). La terapia CBT focalizzata sul trauma tipicamente comprende l’utilizzo di una serie di interventi terapeutici tra cui:
Tra i trattamenti proposti per la cura dei disturbi post-traumatici troviamo l’EMDR, tecnica psicoterapica sviluppata e validata per il trattamento del disturbo post traumatico da stress. L’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing) è risultata efficace in diversi studi e il suo utilizzo è consigliato dalle linee guida dell’ISTS, l’International Society for Traumatic Stress Studies, pubblicate nel 2018.
L’EMDR fa parte di quelle tecniche che vengono utilizzate dagli psicologi dell’emergenza durante eventi catastrofici come è stato il caso degli eventi sismici del 2016 e 2017 in Centro Italia. In questi casi sono stati erogati interventi individuali e di gruppo di EMDR nei giorni e nelle settimane successive all’evento traumatico al fine di prevenire lo sviluppo di disturbi da stress post-traumatici.
Presso il poliambulatorio dell’Ospedale Maria Luigia è presente un ambulatorio specifico per il trattamento dei traumi all’interno del quale sono attivi sia medici psichiatrici che psicologi-psicoterapeuti esperti di psicotraumatologia.
Il percorso è individualizzato e specifico per singolo paziente. Dopo una prima valutazione medico-psichiatrica e un assessment psicologico, il paziente segue una psicoterapia individuale con uno psicoterapeuta. Il percorso di psicoterapia può prevedere l’utilizzo di diverse strategie terapeutiche, opportunamente modulate in base alla storia clinica e alle peculiari esigenze del paziente.
Per maggiori informazioni è possibile contattare direttamente il poliambulatorio al numero 0521682500 oppure utilizzare la form di contatto
Brewin, C. R., Andrews, B., Rose, S., & Kirk, M. (1999). Acute stress disorder and posttraumatic stress disorder in victims of violent crime. American Journal of Psychiatry, 156(3), 360–366. https://doi.org/10.1176/AJP.156.3.360
Bryant, R. A. (2018, December 1). The Current Evidence for Acute Stress Disorder. Current Psychiatry Reports, Vol. 20. https://doi.org/10.1007/s11920-018-0976-x
Bryant, R. A. (2017, April 1). Acute stress disorder. Current Opinion in Psychology, Vol. 14, pp. 127–131. https://doi.org/10.1016/j.copsyc.2017.01.005
Harvey, A. G., & Bryant, R. A. (1998). The relationship between acute stress disorder and posttraumatic stress disorder: A prospective evaluation of motor vehicle accident survivors. Journal of Consulting and Clinical Psychology, 66(3), 507–512. https://doi.org/10.1037/0022-006X.66.3.507
Kliem, S., & Kröger, C. (2013). Prevention of chronic PTSD with early cognitive behavioral therapy. A meta-analysis using mixed-effects modeling. Behaviour Research and Therapy, 51(11), 753–761. https://doi.org/10.1016/j.brat.2013.08.005
Nilsson, D., Nordenstam, C., Green, S., Wetterhall, A., Lundin, T., & Svedin, C. G. (2015). Acute stress among adolescents and female rape victims measured by ASC-Kids: A pilot study. Nordic Journal of Psychiatry, 69(7), 539–545. https://doi.org/10.3109/08039488.2015.1013056
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